|
Chi
era Daniele Ranzoni?
Daniele
Ranzoni, l'artista che dà il
nome alla nostra scuola, nacque a Intra il 3 dicembre
1843 da una famiglia modesta.
Già all’età di tredici anni, grazie ad una borsa
di studio iniziò a frequentare il Brera e successivamente
l’Accademia Albertina a Torino.
A sedici anni, a causa della salute cagionevole dovette tornare
a Intra, dove cominciò a produrre i suoi primi quadri in
una soffitta.
Seguì un periodo di permanenza a Milano durante il quale
furono fondamentali per la sua produzione, l’amicizia con
gli artisti Grandi e Cremona e gli insegnamenti di Bestini.
Per motivi di salute ritornò nuovamente a Intra e si accostò
a generi diversi ricercando una propria autonomia.
Seguirono anni positivi per la sua professione arricchiti dall’incontro
con personaggi famosi ed influenti come i principi Troubetzkoy.
Successivamente, in un periodo di crisi economica pensò di
arruolarsi nell’esercito ma l’amico Cremona lo aiutò
facendolo lavorare nel suo studio e lo introdusse nel movimento
della “Scapigliatura” milanese.
A questo movimento artistico letterario il Ranzoni aderì
solo in parte sia per la sua sensibilità artistica sia per
il suo stile di vita.
Dal 1872 al 1877 dipinse prevalentemente ritratti di persone del
luogo e rinsaldò ulteriormente il rapporto con la famiglia
Troubetzkoy.
Presso la loro villa lavorò intensamente realizzando diversi
quadri aventi come soggetto la zona del lago e strinse amicizia
con altri personaggi illustri, fra i quali l’ambasciatore
inglese della Regina Vittoria che gli procurò lavoro presso
famiglie londinesi.
Successivamente Ranzoni si trasferì a Londra dove iniziò
un periodo felice ed economicamente prosperoso a tal punto che inviava
dei soldi al fratello Remigio.
Ma l’artista non si trovò bene a Londra, né
per il clima né per la vita di società, rimpiangendo
Milano e gli amici.
Amareggiato per l’impossibilità di esporre le sue opere
alla “Royal Accademy” nel 1879 fuggì e ritornò
a Intra.
Trasferitosi di nuovo a Milano non ritrovò l’amico
Cremona, perché morto pochi mesi prima; conobbe e si innamorò
di una ragazza milanese, Flora Braghi.
Alla morte del padre della ragazza intervenne uno zio che mandò
a monte il matrimonio.
La fine del fidanzamento, la morte dell’amico e la critica
non favorevole contribuirono a scuotere maggiormente il suo spirito
già turbato.
Gli anni successivi furono artisticamente molto intensi soprattutto
nella produzione di ritratti, in cui il pittore raggiunse la piena
maturità artistica.
Purtroppo le sue condizioni fisiche peggiorarono, al punto che fu
necessario il ricovero per un mese nel manicomio di Novara.
Tornato ad Intra, trascorse gli ultimi anni presso il bar “Verbano”
di proprietà dei suoi cugini e dipinse ancora alcuni capolavori
fino alla morte avvenuta il 29 ottobre 1889, a soli 46 anni.
Solo dal 1911, Ranzoni incominciò ad essere rivalutato dalla
critica.
L’amico Troubetzkoy fece erigere un busto bronzeo che attualmente
si trova sul lungolago intrese.
Da allora le opere del Ranzoni furono esposte in tutte le mostre
d’arte ottenendo un posto preminente fra gli artisti del suo
tempo.
|