Laboratori sul MMMMMovimento!
Col prof. Renzo del Museo delle Scienze di Torino

 

Sabato 25 febbraio e sabato 11 marzo 2006 il dott. Renzo Rancoita, esperto di didattica e collaboratore del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, è venuto da noi per presentarci due laboratori sul Movimento.

Laboratorio del 25 febbraio

Il dott. Renzo, dopo la fatica per la salita a causa di una abbondante nevicata, ci ha regalato una mattina di esperienze interessanti ed anche divertenti. Ci siamo riuniti tutti, i bambini delle elementari, i ragazzi delle medie e gli insegnanti, nel grande locale che si trova al piano superiore dell’edificio scolastico, adibito normalmente a ricreatorio.
Ci ha spiegato:
che cos’è il movimento
che cosa genera il movimento
come si può rappresentare
diversi tipi di movimento
il movimento in natura
la velocità
la forza di gravità
il moto traslatorio
il moto rotatorio
il piano inclinato
la forza di attrito
l’importanza delle forze nel movimento.

 

Ci siamo divertiti ad attraversare il grande salone, avanti e indietro, a passo normale ed abbiamo preso il tempo impiegato da ognuno di noi.

Giulia 19 secondi
Alessia 18
Francesca 18
Chiara 18
Massimo 22
Claudia 17
Ruggero 20
Nicholas 20
Jasmine 18
Raissa 24
Maria 18
Melissa 19

Abbiamo così compreso che il movimento è uno spostamento nello spazio/tempo rispetto ad un sistema di riferimento.
Poi abbiamo verificato come è importante il punto di riferimento per capire il movimento che facciamo, abbiamo attraversato il salone a coppie guardandoci negli occhi e meditando sugli oggetti che ci stavano intorno.
Poi, prendendoci per mano, abbiamo fatto un giro tondo formando un cerchio dal diametro di 2,5 metri ed abbiamo effettuato tre giri sempre nello stesso verso, questo per comprendere il moto circolare.
Un altro gioco divertente è stato il gioco della “scossa” : sempre in cerchio , tenendoci per mano dovevamo schiacciare la mano del compagno vicino che a sua volta doveva poi schiacciare la mano di quello dopo di lui formando un movimento ad onda.

Con 10 ragazzi la scossa ha impiegato 4” per il primo giro e 5” per il secondo giro.

Con 12 ragazzi la scossa ha impiegato 8” per il primo giro e 5” per il secondo giro.

Questo esercizio è servito per capire i tempi di riflesso e la misurazione.
Infine, Renzo, ci ha dato una bacchetta di legno graduata da lasciare cadere in verticale ma da afferrare velocemente per non farla cadere.
Le tacche sulla bacchetta ci sono servite per misurare i tempi del nostro riflesso. Abbiamo fatto una prova generale e poi l’esercizio a coppie.
Infine dopo aver misurato la lunghezza del salone (16 metri), ci siamo messi a tavolino per i calcoli delle diverse prove.
L’ultimo gioco è stato il “giro della morte” per spiegare la forza centrifuga. A turno abbiamo provato a far ruotare un barattolo pieno d’acqua legato ad una corda. Trovando la velocità giusta non cade nemmeno una goccia d’acqua. Questo perché la forza peso è equilibrata dalla forza centrifuga che dipende dalla velocità.

Arianna, Francesca, Melissa, Lorenzo classe 1 media Piancavallo

Laboratorio dell’11 Marzo

Sabato 11 marzo, il dott. Renzo ci ha fatto partecipare ad una attività di laboratorio sul movimento dei vegetali fornendoci notizie per noi molto nuove ed interessanti.
Inizialmente ci ha presentato e illustrato un cartellone riguardante la sensibilità delle piante, il fototropismo e il geotropismo o meglio gravitropismo.
Ci ha spiegato che il termine gravitropismo deriva da esperimenti realizzati sulle astronavi per verificare il comportamento delle piante in assenza di gravità.
Ci ha promesso i semi di una piantina di mimosa pudica o sensitiva che chiude le sue foglioline appena viene sfiorata. Questo fenomeno si chiama aptotropismo. Questa mimosa ha il fiore di colore viola, è molto bassa e cresce in climi caldi.

Ci ha spiegato come si piega il tronco di una piantina alla ricerca della luce. Abbiamo così scoperto che è merito dell’auxina, l’ormone responsabile della crescita della cellula vegetale.
Abbiamo così capito perfettamente perché il nostro reparto è l’auxologia, cioè la scienza che si occupa dei problemi della crescita.
Osservando alcuni semi che ci ha portato ci fatto riflettere sul perché i semi devono andare lontano.

Le piante si muovono perché si devono riprodurre. Ogni essere vivente ha bisogno di un minimo di spazio vitale; i semi vanno alla ricerca di un’area dove potersi sviluppare.
Favoriscono la diffusione dei semi il vento, gli uccelli, altri animali ma soprattutto la forma del seme stesso.Abbiamo esaminato alcuni semi dalle forme particolari: acero, pioppo, tiglio, tarassaco o dente di leone.
La samara o frutto dell’acero è formata da due ali che a maturazione cadono e poi si staccano, in questo modo il vento può alzarle e portarle lontano.
Siamo passati poi ad una fase operativa, abbiamo ritagliato dei disegni che ci ha portato per costruire le forme di alcuni semi e per sperimentare il loro volo.
Abbiamo costruito il pappo del soffione e successivamente abbiamo fatto le prove di caduta

Abbiamo ritagliato il seme della zanonia e confrontato alcune forme di altri semi con strumenti del volo come l’aquilone, l’elicottero, il paracadute, la vela.

Ci ha spiegato il movimento del convolvolo, della bella di notte, del trifoglio, com’è fatta la cellula vegetale, le piante carnivore, lo studio del movimento da parte di Leonardo da Vinci, la percezione del movimento attraverso gli organi di senso e quindi con il cervello.
Una fase molto interessante del laboratorio è stata la costruzione del taumatropio e del fenachistiscopio.

Il taumatropio lo abbiamo realizzato utilizzando dei tappi di sughero, degli stuzzicadenti, un semplice foglietto di carta con il disegno di un pesciolino da un alto e la vaschetta dall’altro, girando velocemente lo strumento si ha la visione del pesciolino nella vaschetta.
Il taumatropio campione che ci ha portato Renzo rappresentava un uccellino nella gabbietta.

Il fenachistiscopio invece si realizza con un cartoncino circolare su cui si incollano delle sequenze del movimento di alcuni animali, si ritagliano delle fessure ed attraverso la visione nelle fessure rivolte ad uno specchio si vede il movimento.

Ringraziamo il dott. Renzo Rancoita per la disponibilità e gentilezza che ci ha dimostrato ed aspettiamo il prossimo mese di maggio per un’altra giornata di apprendimento e di divertimento con i nostri amici del centro didattico del Museo Regionale di Scienze di Torino, diretto dalla dott.ssa Elena Giacobino.

Piancavallo, Claudia e Rosalia classe 3 media, Chiara classe 2 media