Da alcuni anni anche presso la nostra scuola abbiamo il piacere di avere la presenza di personale esperto del parco per l’ attività didattica e di laboratorio riferita al Saltabric.
Che cosa significa Saltabric?
Saltabric è un termine molto simpatico che alcuni ragazzi hanno pensato per il camoscio che, come tutti sanno, è molto abile a saltare sulle rocce tra le vette.
L’attività inizia con l’allestimento, da parte dei guardiaparco, di una mostra nel corridoio della scuola.
La mostra è costituita da 11 pannelli didattici sostenuti da apposite strutture.
In questo modo l’aula diventa parco.
Un primo gruppo di pannelli descrivono gli ambienti del parco e i piani vegetazionali.
Durante la mostra i ragazzi vengono invitati a visionare i pannelli e a prendere appunti che serviranno a fine attività.
Conosciamo il territorio del Veglia e del Devero, i suoi lariceti, i rododendri, la formica rufa…
La flora alpina, gli insetti…
Le praterie alpine…
Le torbiere…
E ancora…le vallette nivali, i canaloni da valanga, i pascoli, gli alpeggi…
La presenza degli esperti, che rispondono alle curiosità dei ragazzi, ha una funzione di supporto esplicativo.
Si lascia ai ragazzi la possibilità di gestire in modo autonomo questo momento di primo approccio alla conoscenza del parco.
Altri pannelli raccontano in modo semplice ed immediato la storia di Saltabric, dalla nascita alla morte.
Le prime settimane di vita, l’alimentazione, le abitudini.
I pericoli nella vecchiaia, quando si diventa facile preda di grandi rapaci come l’aquila.
La lezione continua…
In aula, sulla cattedra, vengono esposti diversi reperti dell’ambiente naturale del parco.
Corna di animali diversi, zampette, legni, cortecce, diversi tipi di rocce, pigne, borre, fatte…
Gli esperti con grande professionalità e pazienza spiegano i vari reperti e rispondono alle domande dei ragazzi.
Per i nostri ragazzi, provenienti da diverse regioni italiane, si tratta spesso di materiali sconosciuti.
È questa un’occasione per conoscere meglio un territorio molto diverso dal loro ambiente d’origine!
Al termine della lezione i ragazzi hanno la possibilità di toccare, odorare, imparare a riconoscere gli oggetti non solo con la vista ma con tutti i sensi.
Si deve essere attenti, prendere appunti perché serviranno più avanti!
Si impara, si dialoga, si pongono domande, si trovano risposte.
Un attimo di pausa per preparare la proiezione di immagini del parco.
Si prepara la tabella per il gioco conclusivo.
Inizia la proiezione, commentata dai guardiaparco, di bellissime immagini illustranti i diversi ambienti naturali del parco.
Durante la proiezione i ragazzi pongono delle domande.
Ci spiegano la flora e la fauna, anche in riferimento alle diverse stagioni.
Ci fanno ascoltare i versi di alcuni animali, il canto di specie diverse di uccelli, il fischio della marmotta…
Ci mostrano come riconoscere le cortecce, le corna dei diversi animali che popolano il parco, le pigne…
Ascoltiamo il fischio del vento, il rumore sordo delle valanghe…
Impariamo a riconoscere i vari tipi di impronte sulla neve…
La mattinata giunge quasi al termine.
Mano agli appunti perché inizia il grande “gioco dell’oca”!.
I ragazzi vengono divisi in gruppi dai simpatici nomi: stambecchi, cervi, volpi, orsi, aquile.
Un pannello con il percorso del gioco viene fissato ad un supporto.
Lo stesso percorso viene distribuito su una scheda ai diversi gruppi.
La gara ha inizio.
Si risponde a domande sull’ambiente, la flora, la fauna.
Il gioco diventa sempre più emozionante e la lotta sempre più serrata.
Si combatte fino all’ultimo mezzo punto, si sbirciano gli appunti degli altri, si tenta di barare ma gli esperti sono inflessibili…
E al vincitore?
Forse l’onore delle corna!!!
Si ringrazia la direzione, i guardiaparco, il personale dell’Ente Parco Naturale del Veglia Devero per l’attenzione e la disponibilità dimostrata nei confronti della scuola in ospedale di Piancavallo.
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