Da secoli, contadini e marinai di diverse zone del nostro pianeta, osservano il comportamento animale per fare le previsioni del tempo. In particolare, esistono due specie di uccelli, molto conosciuti e diffusi anche in Italia, che hanno la capacità di prevedere l'andamento stagionale del tempo, nella zona che hanno scelto per creare il nido. Previsioni che hanno una validità di circa due mesi. Queste due specie di uccelli sono la Gaza ladra o Gaza bianconera (nome scientifico Pica pica) e il Colombaccio ( Columba palumbus ). Il modo con cui la gaza costruisce il suo nido è facilmente osservabile in quanto inizia nella prima metà di marzo, periodo in cui gli alberi sui quali lo costruisce non hanno ancora le foglie. Si tratta di un nido poco curato, un vero ammasso di rametti mal legati tra loro, un nido costruito in fretta e non troppo bene. In effetti, secondo gli studiosi di uccelli che sono gli ornitologi, la gaza sembra cambiare più volte idea sul luogo prescelto per nidificare. Sappiamo del resto che in natura nulla viene lasciato al caso e per tutto c'è una spiegazione. Perché la gaza costruisce più nidi? In effetti costruisce due nidi, diversi tra loro e non sono incompiuti. Il primo nido viene costruito come si dice “in fretta e furia”, è poco curato, vengono utilizzati rametti grossolani non ben fissati sui rami laterali. Inoltre vi aggiunge della creta molle e delle graminacee ma senza finezza e lo lascia infine senza copertura. Mentre la gaza è intenta nella costruzione di questo nido, una femmina di cuculo, non adatta alla cova delle sue uova e parassita dei nidi degli altri, arriva dai paesi caldi per deporre le uova. La Gaza lo sa e le tende una vera trappola: il nido che ha costruito sembra proprio pronto per deporre le uova e infatti la femmina di cuculo depone le sue uova ma la gaza non utilizzerà mai quel nido e le povere uova del cuculo non verranno covate da nessuno! La gaza, in effetti, per se stessa costruisce un secondo nido, perfetto, un vero gioiello di ingegneria. Un nido grande, comodo, con rametti un po' grossi ben ancorati a robusti rami di sostegno e rametti più sottili cementati con la creta e infine uno strato di radica fine. Il nido viene poi ricoperto con un vero coperchio spinoso dotato di una apertura laterale per difendersi da eventuali aggressori. Ciò che conta è la posizione del nido sulla pianta. Osservando la sua posizione è possibile prevedere l'andamento meteo della stagione successiva. Un nido posato su rami sottili e nella parte esterna della pianta, facile a dondolare ad ogni leggera brezza, ci può indicare che in quella zona per i successivi due mesi circa non ci saranno grandi bufere né sconvolgimenti atmosferici. Un nido, invece, posizionato al centro dell'albero, ben saldo su grossi rami, ci dirà che dovremo prepararci a temporali forti e bufere con forti raffiche di vento. Anche il Colombaccio, molto presente nelle nostre città, ha un comportamento simile. Lo possiamo osservare nei giardini, nelle piazze, nei cortili, ovunque può trovare un albero che lo possa ospitare. Il Colombaccio nidifica due volte all'anno. Generalmente si stabilisce dove può trovare l'acqua con facilità in quanto l'acqua gli è indispensabile per digerire tutto ciò che ingerisce come interi semi, anche molto duri. Entrambe queste due specie di uccelli sono dei veri anticipatori dei fenomeni meteorologici di un certo ambiente.
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