Anno e calendario

Come facevano gli uomini antichi a misurare il tempo?

 

Il primo calendario fu la natura.

Anche gli uomini hanno sicuramente osservato che la luna cambia forma con regolarità.
Da una luna piena all'altra passa sempre lo stesso periodo di tempo: 29 giorni e mezzo.
Su questo intervallo costante e regolare, detto “ lunazione ”, furono costruiti alcuni dei primi calendari dell'antichità, divisi in dodici mesi di 29 o 30 giorni, alternati.
Anche il movimento apparente del sole ha ritmi regolari e costanti.
Il tempo tra un passaggio del sole sul punto più alto che raggiunge nel cielo, detto zenit, e successivo è sempre lo stesso: un giorno.
Ma l'altezza del sole allo zenit varia a seconda delle stagioni.

L'anno e il calendario

Anno è il periodo di tempo impiegato dalla Terra a compiere un intero giro di rivoluzione intorno al Sole.
La durata dell' anno solare è di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. L'anno civile corrisponde ad un periodo di 365 giorni negli anni comuni e di 366 giorni negli anni bisestili. L'anno bisestile che cade ogni quattro anni comuni serve per la correzione dovuta alle circa 6 ore che si perdono effettivamente ogni anno.

L'anno civile, introdotto dagli Egizi, contava 365 giorni trascurando 6 ore ogni anno. Come conseguenza, al tempo di Giulio Cesare, agli inizi della primavera, il calendario segnava già il mese di giugno, quando il grano era maturo si era ormai in settembre.

Bisognava quindi correggere il calendario.

Fu Giulio Cesare a riformare il calendario, che proprio da lui prese il nome di calendario giuliano, aggiungendo all'anno 708 di Roma 90 giorni per ritornare alle stagioni effettive.
Dovendo recuperare circa 6 ore ogni anno, in quattro anni sono 24 ore che fanno un intero giorno, si stabilì allora di aggiungere ogni quattro anni un giorno e precisamente dopo il sesto giorno prima delle Calende di marzo. Tale giorno fu chiamato bis – sextus, da qui il termine bisestile con cui viene chiamato l'anno con un giorno in più.
Ma anche in questo caso si commetteva un errore perché arrotondando a 6 ore si trascurava una differenza di 11 minuti e 14 secondi che al termine del XVI secolo avevano già accumulato una differenza di 10 giorni.

Il Pontefice Gregorio XIII volle correggere questo errore ordinando che il 4 ottobre 1582 diventasse il 15 ottobre 1582 (giorni dedicati a San Francesco e a Santa Teresa).
Per evitare altri errori ordinò che ogni 400 anni fossero inseriti 97 anni bisestili anziché 100 precisando inoltre che dovevano essere bisestili tutti gli anni divisibili per quattro, fatta eccezione per gli anni secolari in cui il numero formato dalle prime due cifre non fosse divisibile per quattro.
Ad esempio 1700 non è bisestile, 1800 nemmeno, 2000 invece è bisestile.
Il calendario gregoriano è stato successivamente adottato in quasi tutti i Paesi.
Le popolazioni mussulmane hanno invece un calendario che si basa sull'anno astronomico lunare di 354 giorni, 8 ore e 48 minuti.

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