I cambiamenti climatici
I cambiamenti del clima sono reali oppure soltanto apparenti?
Oggi si cerca di scoprire quali siano le cause dell'alterazione.
E' accertato che i valori delle temperature, precipitazioni, umidità, insolazione, densità dell'ozono stratosferico e troposferico, i movimenti delle masse d'aria atmosferiche, la frequenza di cicloni tropicali sono diversi da quelli del passato recente.
Questi risultati sono frutto di imponenti investimenti in risorse umane e finanziarie profusi in programmi di ricerca da molti paesi e da organizzazioni internazionali.
La conoscenza ormai profonda sulle vicende del passato ci permette di affermare che l'evoluzione del clima è continua e molto più rapida di quanto non si credesse.
L'effetto-barriera esercitato dai rilievi dell'Antiappennino e delle Alpi Apuane contro i venti umidi provenienti dall'atlantico assicura precipitazioni a sufficienza anche in periodi di carenza idrica globale.
Testimonianze di rapidi cambiamenti climatici, e del loro stretto legame con le grandi migrazioni, ci arrivano anche dall'Estremo Oriente.
Le variazioni climatiche più recenti, sono ben note nei loro dettagli in Europa e anche in Nord America, là in particolare per merito delle analisi dendro-cronologiche: i cerchi di accrescimento dei tronchi secolari sono grandi e ben segnati nei periodi di bel tempo, stretti e irregolari, sintomo di sviluppo stentato negli anni difficili, per freddo o per mancanza di umidità.
All'inizio del secolo scorso i ghiacciai raggiunsero l'espansione massima degli ultimi 7.000 anni privando le popolazioni alpine dei pascoli più alti, sbarrando i valichi fino alla chiusura di vie storiche di comunicazione, interne alla catena alpina.
Il 1816 fu il momento più critico perché il gelo e l'umidità vennero aggravati dall'esplosione del vulcano Tambura in Indonesia. Si valuta un'eruzione di circa 150 chilometri cubi di ceneri.
Sotto la spinta di venti in quota, le particelle leggere hanno reso torbida l'atmosfera su tutto il pianeta, intercettando anche la radiazione solare.
Giugno, luglio e agosto portarono ovunque freddo, neve e ghiaccio: fu definito l'anno senza estate .
L'intervento umano, negli ultimi decenni, ha causato l'aumento della concentrazione di anidride carbonica in atmosfera e del vapore acqueo, frutto della combustione di sostanze organiche fossili. Questo ha portato ad un progressivo riscaldamento della Terra. Il Sole, irradia la Terra che a sua volta riflette verso l'esterno la radiazione cambiata di lunghezza d'onda. Questa energia viene assorbita dai cosiddetti gas – serra e produce il global warming, cioè il riscaldamento globale.
Il rapporto di causa effetto fra questi fenomeni è avvenuto altre volte nella storia geologica del pianeta.
Nel Carbonifero, l'alta temperatura e la forte umidità favorirono lo sviluppo di dense foreste pluviali di felci giganti.
Verso la fine del periodo, i grandi movimenti tettonici produssero insistenti dissesti idrogeologici che distrussero il bosco seppellendo i tronchi sotto spesse coltri di sedimenti erosi, trasportati e depositati dai fiumi in piena.
Il periodo successivo, il Permiano, fu segnato da lunghi e ricorrenti periodi glaciali. L'improvviso raffreddamento è con tutta probabilità causato dalla rarefazione dei gas – serra.
Oggi, bruciando carbone e petrolio, li diffondiamo con grande rapidità riportando l'ambiente alle antiche condizioni.
È molto difficile stabilire quanta parte ha l'azione dell'uomo con le oscillazioni naturali del clima.
L'uomo è per sua natura un conservatore e vede con timore qualunque variazione dell'habitat nel quale vive, perché questi cambiamenti alterano gli equilibri che si è costruito.
I mutamenti in atto sono già abbastanza vistosi come il riscaldamento delle acque dei mari con la conseguente dilatazione, che ha portato in circa trent'anni ad un aumento della superficie oceanica di qualche decina di centimetri.
Se in futuro si sommerà l'effetto della fusione dei ghiacciai, l'impatto sulle coste sarà devastante.
Inoltre i pericoli collegati con i cambiamenti ambientali, ad esempio, in alta quota aumentano con la crescita del turismo in montagna, dello sci e delle vie di comunicazione realizzate attraverso la catena alpina.
Pecore alla ricerca d'acqua in un laghetto ormai prosciugato
Triste fine di un laghetto in alta quota Torna al tempo e clima
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