Il lago Maggiore
Se hai un cuore e una camicia, vendi la camicia e visita i dintorni del Lago Maggiore (Stendhal)
Nazioni : Italia, Svizzera Regioni : Piemonte, Lombardia, Ticino (Svizzera) Province : Verbania, Novara, Varese, Ticino distretto di Locarno
Caratteristiche morfometriche : area del lago (193 metri sul livello del mare) 212,511 chilometri quadrati area lacustre in territorio italiano 169,9 chilometri quadrati area lacustre in territorio svizzero 42,6 chilometri quadrati volume 37,502 chilometri cubi profondità media 176,47 metri profondità massima (al largo di Ghiffa) 370 metri lunghezza 54 chilometri larghezza massima 10 chilometri larghezza media 3,9 chilometri perimetro 170 chilometri tempo di ricambio teorico delle acque 4 anni
bacino imbrifero 6,599 chilometri quadrati immissari principali: Ticino, Maggia, Toce, Tresa emissari principali: Ticino
Il lago da Piancavallo
Il lago Maggiore era chiamato Lacus Maximus dai romani per essere il più grande tra i laghi vicini, anche se il più esteso tra i laghi subalpini è il lago di Garda. Già in epoca romana era conosciuto anche come Verbano , nome che etimologicamente risale a tempi ancora più remoti. Pare che derivi dall'unione di due vocaboli celtici, ver che significa grande e benn che vuol dire recipiente. Il lago da Intra La parte alta del lago appartiene al territorio svizzero mentre la parte bassa si divide fra tre province italiane. Una divisione antica lo divide tra “sponda grassa” e “sponda magra”, che sono rispettivamente la sponda occidentale piemontese e quella orientale lombarda. La sponda grassa era quella del turismo d'élite del passato e di un fiorente periodo industriale, quella magra invece era la sponda abitata soprattutto da pescatori. Il lago Maggiore o Verbano è un lago prealpino di origine glaciale ed è il secondo in Italia come superficie. Il lago da Cannero La massima altitudine di bacino è Punta Dufoue nel massiccio del Monte Rosa (4.633 m s.l.m.) quella media è invece di 1.270 m s.l.m. Il suo bacino è caratterizzato dall'esistenza di una trentina di invasi artificiali con una raccolta di circa 600 milioni di metri cubi di acqua che, se rilasciati in modo contemporaneo, eleverebbero il livello del lago di circa 2,5 metri. Il Ticino e il Toce che hanno un bacino imbrifero ad alte quote raggiungono un flusso massimo nel periodo compreso fra maggio e ottobre in coincidenza allo scioglimento di nevi e ghiacciai mentre gli altri tributari hanno un apporto d'acqua fortemente influenzato dall'andamento delle precipitazioni. L'origine del lago Maggiore è in parte glaciale come testimoniano la disposizione delle colline formate da depositi morenici di natura glaciale, ma è accertato che l'escavazione del ghiacciaio è avvenuta su una preesistente valle fluviale, il profilo del lago ha, infatti, la tipica forma a V delle valli fluviali. Infatti, secondo nuove teorie, il modellamento del ghiacciaio sarebbe sovraimposto. La sua origine avrebbe avuto questa sequenza: circa 5 milioni di anni fa, nel Miocene superiore, si è verificato un abbassamento del livello del mare Mediterraneo di circa duemila metri al disotto del livello attuale; a causa della chiusura dello stretto di Gibilterra con conseguente aumento dell'attività erosiva delle acque correnti che hanno causato le profonde incisioni delle vallate alpine; successivamente il bacino padano, poco profondo, si è trasformato in un grande lago; la riapertura dello stretto di Gibilterra ha riportato il Mediterraneo al livello attuale e il successivo periodo glaciale, terminato non più di 10.000 anni fa, ha ulteriormente modellato la morfologia dei laghi. Durante le glaciazioni, i grandi ghiacciai che ora rimangono solo sulle cime delle Alpi, cominciarono a espandersi e più volte avanzarono e si ritrassero fino a che scesero fino alla pianura. Occuparono le grandi valli, allargandosi nell'area pedemontana circostante formando le colline di origine morenica. Il flusso verso il basso fu un potente mezzo di erosione e di escavazione rimodellando quindi le valli preesistenti, allargandole, modificandole, approfondendole. In questa azione il ghiacciaio portava a valle i materiali che sono stati accumulati al fondo creando delle specie di dighe a sbarramento delle valli stesse. In questi invasi si raccolse l'acqua e si formarono i grandi laghi subalpini. Il vecchio imbarcadero a Intra Nel lago Maggiore sono presenti diverse isole grandi, piccole o minuscole, divise tra le 8 del Piemonte, le 2 della Svizzera e l'unica in Lombardia, per un totale di 11. Le isole Borromee che si trovano tra Stresa e Verbania sono: isola Bella, isola Madre, isola dei Pescatori (o Isola Superiore), isolotto di San Giovanni (residenza per molti anni del grande Arturo Toscanini), scoglio della Malghera tra l'isola Bella e quella dei pescatori detto anche l' isola delle bambole . Le isole di Brissago che si trovano di fronte alla omonima località sono: isola di San Pancrazio (o isola Grande), isola di Sant'Apollinare (o isolino). Ci sono poi i tre scogli che formano le isolette dei Castelli di Cannero e l'isolino Partegora che si trova nel golfo di Angera. Sullo scoglio più grande dei castelli di Cannero ci sono i resti della residenza fortificata voluta dal conte Ludovico Borromeo nel 1518, sullo scoglio minore rimangono i resti delle prigioni e infine sullo scoglietto del “Melgonaro” cresce una sola e tenace pianta che ha affascinato poeti e scrittori. L'isolotto di San Giovanni I castelli di Cannero Come tutti i laghi prealpini, il lago Maggiore è percorso, soprattutto nella bella stagione, da due tipi di venti prevalenti, uno che spira al mattino dalle montagne verso la pianura (detto monscedrino perché proveniente dal Monte Ceneri, a volte tramontana) e un venticello che spira dalla pianura alla montagna soprattutto durante il pomeriggio (detto inverna). Questi venti costanti fanno dei laghi prealpini un ottimo campo per la pratica di alcuni sport che usano appunto il vento, come la vela e il windsurf. Il lago Maggiore ha dei punti particolari, soprattutto nella parte alta, dove le montagne si stringono a formare una stretta valle in cui questi venti spirano molto forti. Ci sono poi altri venti tipici di questo lago come l' invernone, che spira da sud-ovest e porta in genere tempesta, il maggiore, che viene da nord-est ed è molto pericoloso perché agita parecchio il lago, il valmaggino che spira leggermente dalle valli dietro Locarno e il mergozzo, che spira soprattutto di notte, da nord-ovest. La parte finale del lago verso la Svizzera Il golfo Borromeo
|