Le acque minerali del VCO VCO terra d'acque … minerali
Una delle fonti alle Terme di Bognanco
È senza dubbio l'acqua la vera protagonista delle nostre valli, perché oltre ai numerosi laghi e laghetti, ciò che ha reso celebre il nostro territorio sono le sue fonti termali tra le più rinomate d'Italia. Una fonte di turismo importante è stata, e oggi lo è solo in parte, l'acqua minerale. Una tra le più conosciute è senza dubbio l'acqua minerale di Bognanco, attualmente distribuita come acqua da tavola ed erogata sul posto in un moderno centro termale. Ingresso alle Terme A Bognanco, le fonti sono più di una e sono indicate contro la cattiva digestione, i bruciori di stomaco, l'inappetenza; inoltre presentano spiccate qualità purgative e diuretiche. La loro storia inizia nel lontano 1863, anno della scoperta della prima sorgente, a partire dal quale il piccolo paese di Bognanco conobbe uno sviluppo crescente che, a cavallo delle due guerre, lo rese un importante centro di villeggiatura. La tradizione locale narra che sia stata una scoperta casuale da parte di una giovane contadina della valle che, in una giornata molto calda, alla ricerca di un po' di fresco, era andata a dissetarsi ad una delle sorgenti in una piccola frazione del comune. La ragazza si accorse subito che non si trattava di un'acqua come le altre perché aveva uno strano sapore e soprattutto “pizzicava in gola”. Subito pensò si trattasse di acquavite, ma quando riferì la sua scoperta agli abitanti del paese, si pensò ingenuamente che la sorgente in questione fosse malsana e non ci fu alcun interesse. In effetti, anche il proprietario del terreno su cui sgorgava la sorgente aveva notato lo strano colore delle rocce circostanti ma aveva pensato si trattasse di acqua putrida. Soltanto il cappellano del luogo, don Fedele Tichelli, appassionato di scienze naturali, riconobbe nella descrizione della ragazza una fonte di acqua minerale e comprese che il pizzicore era sicuramente dovuto alla presenza di sali di ferro e di magnesio disciolti nell'acqua. Soprattutto aveva intuito subito l'importanza della scoperta nonché le prospettive future dello sfruttamento della sorgente ed istituì prontamente una apposita società, la “ Tichelli & C ”. Venne allora commissionata una approfondita analisi chimica al vallesano Brauns, che in seguito stese una relazione in cui affermava che “ La Valle Bognanco racchiude un tesoro ignorato per troppo tempo ” . L'intraprendente Don Tichelli, acquistò allora il terreno dove era situata la sorgente, per 40 lire austriache, battezzò la fonte come Fonte Luigia ed avviò un'attività di imbottigliamento, di vendita e di esportazione dell'acqua chiamata “ Acqua gazosa di Bognanco ”. Le bottiglie erano trasportate con le gerle a Domodossola per essere vendute. Circa trent'anni dopo, il nuovo proprietario, l'avvocato pavese Emilio Cavallini, a cui le acque di Bognanco avevano ridato la salute, diede avvio ad una campagna di scavi alla ricerca di altre sorgenti e in un paio d'anni vennero scoperte tre nuove sorgenti termali, l' Ausonia , l' Adelaide e la San Lorenzo . Per il paese ebbe così inizio un vero boom economico, sorsero numerosi alberghi e locande per ospitare i numerosi frequentatori delle terme e soprattutto sorsero padiglioni termali per la fruizione delle acque sul posto, che in breve attirarono in valle l'alta borghesia italiana di fine secolo. Uno dei padiglioni in stile liberty All'inizio del '900 ebbe avvio lo sfruttamento industriale e nel 1906 fu costituita la società “ Acque & Terme di Bognanco ”. Tra il 1930 e il 1950 fu aperto il primo stabilimento per l'imbottigliamento automatico in Italia e fu raggiunto l'apice della notorietà di questa stazione termale. Il Centro termale di Bognanco si trova ad una altitudine di 700 metri sul livello del mare, lungo la Valle del torrente Bogna, dal quale prende il nome Val Bognanco, e dista appena 7 chilometri da Domodossola. Oggi le terme sono aperte da maggio a ottobre, periodo nel quale il clima mite nella valle offre una costante primavera. Il centro termale attualmente è attrezzato con ottimi studi medici, sale per balneoterapia e areosolfterapia, saune, reparto estetico e altre cure similari. Il suo parco è ricco di prati, boschi di abete e di castagno, ampi viali che collegano i diversi padiglioni: San Lorenzo, con la sua splendida piscina termale, Musso, per la degustazione delle acque, Rubino, per le manifestazioni culturali e il tempo libero.
Bognanco Terme L'acqua che sgorga dalla fonte San Lorenzo è ricca in particolare di magnesio e bicarbonato ed è indicata soprattutto nella cura delle malattie dell'apparato digerente, del fegato e per la riduzione del tasso di colesterolo nel sangue. L'acqua della fonte Ausonia, meno mineralizzata, viene invece utilizzata per curare alcune malattie dello stomaco, del duodeno e dei reni. L'acqua della fonte Gaudenziana, in quanto stimola la diuresi, è utile nella prevenzione delle calcolosi ed efficace nel trattamento della gotta e delle infiammazioni delle vie urinarie. Gli stabilimenti industriali per l'imbottigliamento delle acque minerali e quelli termali per le cure e terapie sono ancora attivi ed attualmente vivono un periodo di ripresa dopo alcuni anni di depressione.
La fonte Gaudenziana Uno dei saloni delle Terme Un'altra fonte di acqua minerale altrettanto famosa è quella di Crodo, conosciuta dalle popolazioni del posto da tempo immemorabile. Tuttavia, le prime analisi chimiche risalgono soltanto all'inizio del XIX secolo. A Crodo, in località denominata ai Bagni, sorse uno stabilimento termale per la cura soprattutto delle malattie del fegato e della vescica. È un'acqua molto ricca di sali minerali di cui si arricchisce nel passaggio tra le rocce del territorio.
Le Terme di Crodo Le acque, imbottigliate ed esportate sono in breve tempo diventate note in quasi tutto il mondo. Tuttavia la fama e la diffusione delle acque minerali di Crodo si deve alla produzione del celebre “Crodino”, il famoso “ analcolico biondo ”,che viene appunto prodotto con questa celebre acqua.
Lo stabilimento a Crodo Un'altra storica azienda di acque minerali della nostra provincia è la Vigezzo, il cui stabilimento si trova a Malesco, nel cuore della Val Vigezzo, al confine con il Parco Nazionale della Val Grande. L'acqua minerale delle Terme di Vigezzo, attualmente imbottiglia un'acqua oligominerale dalle ottime proprietà organolettiche e particolarmente leggera, indicata nelle diete povere di sodio. L'acqua sgorga da una sorgente che si trova a 780 metri sul livello del mare. Due sono le fonti: la fonte Alpia e la fonte Vigezzo , già documentata e conosciuta nel 1896, anno in cui si pensò di utilizzarla nell'acquedotto comunale. Dalla sorgente sgorga un'acqua fresca e gradevole, a bassa temperatura, facilmente digeribile e dalle spiccate proprietà diuretiche e disintossicanti. L'area produttiva consiste in due impianti di imbottigliamento ed attualmente appartiene al Gruppo CO-VER. Inoltre, tra le nostre belle montagne e i parchi del nostro territorio, sorge il nuovo Centro Termale di Premia, sicuramente il più importante dell'Alto Piemonte, un nuovo e moderno centro di cure terapeutiche e di ritrovo, situato in un ambiente di grandi risorse paesaggistiche. Un centro che rappresenta un'occasione unica per ritrovare la forma perfetta, per trascorrere momenti di benessere e totale relax, affidandosi alla natura e al suo più prezioso dono: l'acqua. Ci sono piscine esterne ed interne, dotate di idromassaggi e percorsi emozionali, lettini a getti d'acqua, un moderno centro wellness con diverse tipologie di bagni turchi, una palestra attrezzata, spazi comuni di ritrovo e di intrattenimento. Premia si raggiunge facilmente da Domodossola con la strada che porta in valle Formazza e dista pochi chilometri da Baceno.
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