IQBAL E I SUOI FRATELLI Iqbal purtroppo ha tanti "fratelli" che popolano le strade del terzo e quarto mondo. Bambini che sono stati spogliati dei diritti, dell'identità, delle gioie dell'infanzia, dei giochi...
Iqbal…. Ha appena 4 anni quando suo padre, per indebitamento e povertà, lo vende a un fabbricante di tappeti. E l'inizio di una schiavitù terribile: Iqbal, viene sfruttato in una fabbrica, senza paga, maltrattato e con poco cibo. Quando ha 9 anni, incontra una persona che lo libera da quella condanna e che conduce una campagna che tratta della lotta per abolire il lavoro minorile. Egli lo porta via con sé. Iqbal, comincia a parlare nei congressi, gira il mondo diventando il simbolo contro lo sfruttamento minorile. Riceve in USA il premio “Gioventù in azione per i diritti umani”. Purtroppo, la sua libertà dura poco, infatti, il 16 aprile 1995, mentre corre in bicicletta qualcuno gli spara una mitragliata di colpi di pistola, spezzando il suo sogno di diventare adulto e avvocato.
….e i suoi fratelli Sono bambini fra i 5 e i 14 anni e sono 250 milioni. La zona in cui sono più concentrati è l'Asia. In Italia sono 300 mila. MINI BRACCIANTI Muoiono ogni anno manipolando pesticidi in agricoltura e nelle piantagioni, pregiudicando crescita e salute. In Bangladesh, l'80% dei 6 milioni di bambini economicamente attivi è occupato nel settore agricolo.
IN MINIERE, CAVE,VETRERIE E FORNACI In Perù e a Bogotà, si trovano piccoli carbonai brasiliani in mezzo alla fuliggine, spaccapietre nelle cave, che rischiano di diventare ciechi per la polvere e piccoli fabbricanti di mattoni, bambini che cercano di respirare nei 50 gradi di una vetreria. SCHIAVI PER DEBITI In India, in Pakistan, Brasile, Perù e Haiti, una famiglia povera che si indebita rischia forte: la condizione di schiavitù si tramanda di padre in figlio. SERVI NELLE FAMIGLIE MEDIO-RICCHE Non li vede nessuno, ma in tutto il mondo sono ormai milioni i "PICCOLI DOMESTICI", allontanati dalle loro famiglie, costretti a lunghi orari di lavoro, con paga vicino allo zero, cibo da avanzi e nessuna istruzione. PROSTITUZIONE Sono donne e bambini che si apprestano a soddisfare appetiti sessuali di turisti e uomini d'affari. RACCOLTA DEI RIFIUTI E TRASPORTO DEI PESI 80 milioni di bambini lavorano per strada. Nelle discariche e nelle montagne di rifiuti. Altri fanno i giornalai, i lustrascarpe e i lavavetri. ABITI, SETA E SCARPE PER CONSUMATORI LONTANI Sono prodotti di bassa tecnologhia e largo consumo. Di mezzo ci sono multinazionali, che appaltano il lavoro a ditte locali, le quali lo subappaltano a ditte più piccole. CONCIATI PER LE FESTE In India, Brasile o sud-est asiatico, lo spettacolo è sempre lo stesso: lavorano a mani e piedi nudi, molti sono i prodotti chimici che devono usare.
PALLONI E TAPPETI Antiche ditte di esportazione si rivolgono a intermediari locali, che girano l'ordine a proprietari di telai, i quali affidano il compito a tessitori che producono con l'aiuto di salariati. Migliaia sono i bambini che cuciono palloni. Altri aiutano la famiglia a cucire a cottimo per poche rupie; o sono impiegati in laboratori semiclandestini nei villaggi. BAMBINI IN DIVISA Sono decine, forse centinaia di migliaia, i bambini ingaggiati in corpi militari o paramilitari: l'aver imbracciato un fucile li segnerà per tutta la vita. FATICARE IN FAMIGLIA Il lavoro più comune tra i bambini rimane quello agricolo e domestico all'interno della famiglia. Questo genere di attività può avere risultati positivi: i bambini traggono insegnamento da una partecipazione ragionevole ai lavori di casa, alla coltivazione dei campi o alle attività che generano reddito. Ma il lavoro in famiglia può essere gravoso quando costringe i bambini a lavorare per molte ore, allontanandoli dalla scuola e facendoli sforzare troppo fisicamente. GIOCATTOLI PRODOTTI DAI BAMBINI-OPERAI IN THAILANDIA L'appello è della Pontificia Opera dell' Infanzia Missionaria (POIM) e ci arriva attraverso lo scritto di una ragazzina Thailandese.
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